Riflettendo sulle tensioni globali in un discorso del 2021 a Davos, il presidente russo Vladimir Putin ha detto: "La situazione può svilupparsi in modo imprevedibile e incontrollabile se, ovviamente, non si fa nulla per evitare che ciò accada; inoltre, c'è la possibilità di una vera e propria frattura nello sviluppo globale appesantito da una lotta di tutti contro tutti".1

Queste parole, purtroppo, sembrano una premonizione. In tutto il mondo, le forze geopolitiche, ambientali ed economiche si stanno combinando per generare volatilità e interrompere la crescita. Un sondaggio condotto da Bank of America su investitori professionali ha rilevato che un peggioramento della geopolitica è il maggior rischio per i mercati per il 20242. Con l'incertezza in agguato, i leader globali devono fare i conti con le conseguenze della guerra e i continui sconvolgimenti politici, oltre ad affrontare i crescenti impatti dei cambiamenti climatici.

In effetti, molti di questi fattori stanno contribuendo a un maggiore rischio sovrano – per cui un governo non riesce a rimborsare il debito o onorare un contratto di prestito3. Diversi paesi in via di sviluppo ed economie emergenti sono andati in default nel 20224, mentre oltre 80% dei 10 miliardi di dollari di aumento del debito globale nella prima metà del 2023 è venuto dai paesi sviluppati – raggiungendo un record di 307 miliardi di dollari5. Inoltre, i paesi che non riescono a contenere le proprie emissioni di carbonio potrebbero vedere un aumento dei costi del debito - poiché il cambiamento climatico potenzialmente aumenta il costo del debito sovrano e societario in tutto il mondo6.

Inoltre, il 2024 è un anno di elezioni - e non solo negli Stati Uniti, la più grande economia del mondo. Si prevede che si terranno elezioni decisive in Russia, India e Regno Unito nel 2024 e le situazioni possono evolvere rapidamente e in modo sostanziale a livello di policymaker, per esempio il recente rimpasto del governo britannico di Rishi Sunak, che ha visto il ritorno dell'ex premier David Cameron come ministro degli esteri. Pochi di noi se lo aspettavano ma ci potrebbero essere altre sorprese in futuro – e le ripercussioni si sentiranno sia a livello nazionale che internazionale.

Che si tratti di preoccupazioni per un cambiamento di regime, della minaccia delle traiettorie del debito pubblico alla stabilità macroeconomica e finanziaria, delle conseguenze a lungo termine del cambiamento climatico o dei rischi immediati di guerra, ci sono un bel po’ di problemi per gli investitori quando si pensa alla geopolitica e al rischio sovrano nel 2024.

In primo luogo, ci sono grandi conflitti armati. L'invasione russa dell'Ucraina continua a fare rumore e il conflitto a Gaza è senza dubbio allarmante. Secondo il capo di JP Morgan Jamie Dimon, quest'ultimo può avere "un impatto di vasta portata" sui prezzi dell'energia, sui prezzi dei prodotti alimentari, sul commercio internazionale e sui legami diplomatici7. Basta ricordare come l'invasione russa dell'Ucraina abbia spinto i prezzi dell'energia in tutto il mondo per capire come l'aggressione armata possa turbare l'economia globale.

Anche gli investitori sono sempre più nervosi nei confronti del conflitto mediorientale, che ha già coinvolto Libano, Siria e Stati Uniti. I prezzi delle materie prime hanno iniziato a risalire, con gli investitori che si sono precipitati nel tradizionale porto sicuro dell'oro e del petrolio, saliti tra i timori di turbative dell'offerta. Anche se il rally dei prezzi del petrolio si è poi attenuato8 vi sono preoccupazioni tra gli investitori per quanto riguarda il modo in cui questo potrebbe espandersi rapidamente ad altre nazioni. La grande incertezza e i costi dei conflitti hanno chiare implicazioni per i bilanci dei paesi e il debito sovrano.

Inoltre, se il conflitto a Gaza dovesse diffondersi, l'impatto sulle infrastrutture energetiche potrebbe far schizzare il barile di greggio oltre 150 dollari – il che potrebbe trascinare l'economia americana in recessione9.
Nel 2024, i paesi che rappresentano oltre la metà del PIL mondiale saranno sotto elezioni: a Taiwan, in Indonesia, Russia, India, Sudafrica, Regno Unito (possibilmente nel gennaio 2025), nella UE e negli Stati Uniti e in altri10. Ogni elezione comporta la possibilità di cambiare, il che potenzialmente implica che nuovi leader emergeranno con nuovi atteggiamenti nei confronti dello sviluppo economico e delle relazioni internazionali. Significa ulteriore incertezza, probabilmente il più grande ostacolo agli investimenti.

A livello globale, alcune importanti elezioni potrebbero turbare le relazioni internazionali, in particolare se venissero eletti governi protezionisti destinati a dare priorità a interessi economici nazionali. Vi sono anche preoccupazioni specifiche per settore. Ad esempio, se nel 2024 gli Stati Uniti votassero per un presidente repubblicano, ciò potrebbe significare un'inversione di rotta delle politiche pro-ESG e potenzialmente la fine del sostegno senza precedenti alle energie rinnovabili con ripercussioni molto diffuse sui portafogli.

In particolare, le prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti vedono già investitori pensare – malgrado le numerose azioni legali – che l'ex presidente Donald Trump sia un candidato con buone possibilità di rielezione. Un sondaggio ha rivelato che se Trump andasse a un testa a testa con Joe Biden adesso, il primo vincerebbe il voto elettorale con 292 voti contro 24611.

Queste elezioni e l'incertezza dei mercati possono avere impatti reali e quantificabili sui portafogli. Un sondaggio ha riscontrato che nell'anno precedente le elezioni presidenziali, le azioni USA hanno registrato un incremento in media inferiore al 6%, rispetto al consueto rendimento di oltre l’8%. Anche i rendimenti obbligazionari sono colpiti, offrendo un 6,5% negli anni elettorali rispetto al 7,5% di solito12.

Quindi, con le elezioni in così tante grandi economie l'anno prossimo, affrontare lo sconvolgimento politico potrebbe essere una sfida per gli investitori.
Il cambiamento climatico sta mettendo l'economia globale sotto pressione. Eventi più frequenti e con una maggiore gravità – come incendi, inondazioni, siccità e tempeste – stanno causando miliardi di danni e gravi discontinuità.

I paesi devono spendere di più per riprendersi da questi eventi e occorrono investimenti significativi per prepararsi alla "nuova normalità" di una loro maggiore frequenza. Si calcola che l'adattamento climatico costerà alle economie fino a 340 miliardi di dollari all'anno entro il 2030 e 565 miliardi di dollari all'anno entro il 2050, e la maggior parte di queste sarà finanziata tramite debito sovrano13.

Il rischio climatico non riguarda solo gli eventi importanti e di alto profilo, ma comporta anche sfide quotidiane molto reali per i paesi. Ad esempio, i cambiamenti climatici possono portare alla scarsità d'acqua, a temperature localizzate più elevate che incidono sull'agricoltura e conseguentemente sulla disponibilità di cibo.

Per gli investitori, reagire al rischio climatico non è tanto semplice quanto allontanarsi da una regione colpita regolarmente da condizioni meteorologiche avverse. Si tratta invece di capire come il cambiamento climatico potrebbe influenzare lo sviluppo economico dei paesi e i piani di transizione energetica. Ciò potrebbe influenzare direttamente le prospettive per gli investimenti in energie rinnovabili e infrastrutture, probabilmente ridisegnando i rapporti energetici tra le nazioni.

Circa l’80% della popolazione mondiale vive in paesi classificati come importatori netti di energia14 che con l'energia rinnovabile avrebbero una maggiore autosufficienza. Questo processo è già iniziato e, per le più grandi economie importatrici nette di combustibile, il conto è già sceso da una media del 8,4% del PIL nel 2015 al 6,2% del PIL nel 202115 .
Quest'anno si celebra il 10° anniversario della China Belt and Road Initiative (BRI), un colossale programma di investimenti infrastrutturali che abbraccia il mondo ed è stato descritto come la "nuova via della seta".

Tuttavia, il livello di finanziamento in questione ha evidenziato la difficile posizione in cui la Cina si trova ora con credito di 1.100 miliardi16. Il BRI ha coinvolto diversi paesi a basso e medio reddito che non hanno onorato i rimborsi programmati, costringendo la Cina ad emettere più debito e persino condonare alcune emissioni precedenti.

È emerso che i prestiti cinesi ai paesi in crisi sono aumentati dal 5% della sua attività di prestito esteri nel 2010 al 60% nel 2022. Ciò ha significato che la Cina ha speso 240 miliardi di dollari per salvare i paesi suoi debitori17.

Allo stesso tempo, l'economia cinese ha faticato a recuperare gli anni dalla sua politica "Zero Covid". I consumi sono stagnanti e il settore immobiliare del Paese è in grave difficoltà, con nuovi progetti in stallo e potenziali acquirenti non disposti ad acquistare. Il governo cinese sta lavorando per sostenere questo settore, ma su 175 miliardi di dollari18 di obbligazioni del settore immobiliare, 124,5 miliardi sono ora in default

Gli investitori dovrebbero tenere a mente che la Cina, la seconda più grande economia del mondo, sta emettendo sempre più debito sui due fronti – un fattore che, in futuro, potrebbe portare a una maggiore volatilità.
Molti paesi sono in vari livelli di difficoltà nel debito e cercano di adempiere ai propri obblighi. Uno studio condotto nel 2023 ha riscontrato che si trovano in queste condizioni il 60% dei paesi a basso reddito e almeno il 25% dei paesi a medio reddito.19 Sebbene il debito sovrano stia crescendo dalla crisi finanziaria del 2008, si è registrata un'accelerazione significativa nel 2020.

La pandemia di Covid-19 ha costretto molti governi ad aumentare i prestiti per mantenere a galla le economie durante ripetuti lockdown. Anche se da allora c'è stata una certa ripresa economica, le conseguenze dell'invasione russa dell'Ucraina hanno sconvolto i mercati globali delle materie prime e il conseguente aumento dei prezzi ha funto da ulteriore freno economico.

Nel frattempo, molte banche centrali hanno aumentato i tassi d'interesse nel tentativo di combattere l'inflazione insolitamente elevata. Se da un lato ciò ha reso più conveniente rimborsare il debito pubblico, dall'altro sta mettendo sotto pressione i paesi più poveri che devono emettere nuovo debito. Nei prossimi cinque anni, ci si aspetta che ciò potrebbe costare ai paesi in via di sviluppo fino a 2.500 miliardi di dollari.20

Ci sono segnali che questa spirale debitoria stia conducendo verso una crisi in piena regola del debito sovrano. Il FMI ha recentemente rivelato che nel 2022 il debito globale si è attestato al 238% del PIL mondiale, pari a 235 trilioni di dollari di debito in essere21.

L'agenzia delle Nazioni Unite ha segnalato preoccupazione per la sostenibilità di questo debito e ha invitato i governi ad adottare "misure urgenti" per ridurne la vulnerabilità e invertirne l'andamento a lungo termine.21 Ha dato questo avvertimento sulla base dei dati del 2022 – da allora sono stati emessi altri debiti, il conflitto di Gaza è iniziato e il rischio sovrano è generalmente peggiorato.

Uno dei principali sviluppi che mette in evidenza le difficili condizioni per il mercato del debito sovrano è stato il declassamento ad agosto da parte di Fitch del rating del debito sovrano statunitense da AAA a AA+.22 Ciò è stato fatto in previsione di un "atteso deterioramento fiscale" nei prossimi tre anni. Se questo accade nella più grande economia del mondo, non è di buon auspicio per le economie più piccole ancora in via di sviluppo.

ll confronto tra diversi modi di pensare genera grandi idee. E le idee portano opportunità.

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GLOSSARIO
  • Finanziamento bilaterale – Un accordo di prestito tra un unico finanziatore e un unico debitore.
  • Davos – Dal nome della città svizzera, dove si svolge è il Convegno annuale del World Economic Forum, che ospita numerosi leader politici e aziendali.
  • Difficoltà del debito – Quando un paese non è in grado di adempiere ai propri obblighi ed è necessaria una ristrutturazione del debito.
  • PIL – Prodotto interno lordo, o il valore complessivo di tutti i beni e servizi prodotti all'interno dei confini di un paese.
  • FMI – Il Fondo Monetario Internazionale, un'istituzione delle Nazioni Unite che ha il compito di vigilare sulla stabilità del sistema economico mondiale.
  • Rischio sovrano – il rischio che un governo non rimborsi le proprie obbligazioni.
  • Tail risk/Rischio di coda – La possibilità che si verifichi una perdita a causa di un evento raro, spesso espresso come un movimento a breve termine di più di tre deviazioni standard (la dispersione di un set di dati rispetto alla sua media).
1 Fonte: https://www.themoscowtimes.com/2021/01/27/geopolitics-sanctions-and-social-media-putins-davos-speech-in-quotes-a72752
2 Fonte: https://markets.businessinsider.com/news/stocks/bofa-geopolitics-war-inflation-fed-interest-rates-tightening-tail-risk-2023-11
3 Fonte: https://economictimes.indiatimes.com/definition/sovereign-risk
4 Fonte: https://www.reuters.com/markets/developing-countries-facing-debt-crisis-2023-04-05/
5 Fonte: https://www.iif.com/portals/0/Files/content/Global%20Debt%20Monitor_Sept2023_vf.pdf?link_id=2&can_id=c6f64a9082f2ba9fff41e722c8113eec&
6 Fonte: https://www.uea.ac.uk/about/news/article/study-reveals-the-increasing-cost-of-debt-caused-by-climate-change
7 Fonte: https://www.theguardian.com/business/2023/oct/13/jp-morgan-jamie-dimon-economy-impact-israel-hamas-war
8 Fonte: https://www.nytimes.com/2023/11/09/business/energy-environment/oil-price-israel-gaza.html
9 Fonte: https://business.bofa.com/en-us/content/market-strategies-insights/weekly-market-recap-report.html
10 Fonte: https://www.brunswickgroup.com/media/11259/geopolitical_eightelections2024_091523_final.pdf
11 Fonte: https://www.politico.com/f/?id=0000018b-c6e8-d7df-abbb-efebf1c00000&nname=playbook&nid=0000014f-1646-d88f-a1cf-5f46b7bd0000&nrid=d2fc75da-8760-41da-a500-a8101b2309d5&nlid=630318
12 Fonte: https://www.forbes.com/advisor/investing/how-do-elections-affect-the-stock-market/
13 Fonte: https://www.unep.org/news-and-stories/press-release/impacts-accelerate-adapting-climate-change-must-become-global
14 Fonte: https://www.irena.org/Digital-Report/World-Energy-Transitions-Outlook-2022
15 Fonte: https://atradius.co.uk/reports/economic-research-energy-transition-not-a-panacea-for-fuel-importers.html
16 Fonte: https://edition.cnn.com/2023/11/07/business/china-bri-developing-countries-overdue-debt-intl-hnk/index.html
17 Fonte: https://www.reuters.com/markets/china-spent-240-bln-bailing-out-belt-road-countries-study-2023-03-27/
18 Fontee: https://www.reuters.com/world/china/chinas-troubled-property-sector-face-more-debt-defaults-2023-10-20/
19 Fonte: https://www.wilsoncenter.org/blog-post/much-world-facing-debt-distress
20 Fonte: https://www.wilsoncenter.org/blog-post/much-world-facing-debt-distress
21 Fonte: https://www.imf.org/en/Blogs/Articles/2023/09/13/global-debt-is-returning-to-its-rising-trend
22 Fonte: https://www.fitchratings.com/research/sovereigns/fitch-downgrades-united-states-long-term-ratings-to-aa-from-aaa-outlook-stable-01-08-2023

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