Institutional Outlook 2024
A inizio anno gli investitori istituzionali hanno diverse preoccupazioni
I rendimenti risponderanno alle aspettative? La crescita è sostenibile? Le banche centrali taglieranno i tassi o li alzeranno? Ci sono sempre rischi e sorprese ma, di solito, gli investitori istituzionali si sentono in grado di raggiungere gli obiettivi.
Considerando le prospettive per il 2024, il rischio economico numero uno non sono la crescita e i tassi d'interesse. non è neanche l’inflazione. Guardando ai prossimi 12 mesi, i 500 investitori istituzionali inclusi nel Natixis 2024 Outlook Survey affermano che il maggior rischio macro per il 2024 è rappresentato dalla geopolitica dove una sola azione può turbare le ipotesi economiche e di mercato a livello globale.
Non è un caso che questo rischio sia salito in cima alla lista durante il periodo di indagine ottobre/novembre: l'indagine è iniziata proprio mentre Hamas scatenava un attacco terroristico verso Israele. Il conflitto tra Russia e Ucraina era nel secondo anno e Iran e Corea del Nord stringevano alleanze con il Cremlino per fornire assistenza militare alla Russia.
Al di là delle incertezze geopolitiche, i team istituzionali hanno già molti temi sul tavolo considerando che puntano a un rendimento medio a lungo termine del 8% per l’anno prossimo. Cosa contribuirà maggiormente a questo obiettivo? Gli istituzionali sono rialzisti in solo tre aree: obbligazioni, private equity e private debt. Sul mercato azionario ci sono rialzisti e ribassisti ma per lo più c’è consenso sull’intelligenza artificiale come driver della sovraperformance del settore tecnologico.
- Fronte macroeconomico: gli investitori istituzionali temono un rallentamento dei consumi; il 51% ritiene che la recessione sia inevitabile nel 2024 e il 74% pensa che la recessione sarà dolorosa o molto dolorosa. A dimostrazione dell' incertezza dei segnali, il 60% degli intervistati prevede un atterraggio morbido, mentre il numero di quelli che dicono di non aspettarsi una recessione è più che raddoppiato dal 15% del 20231 al 37% del 2024.
- Mercati: prevale l'incertezza, in quanto il 59% prevede un aumento della volatilità per le azioni, il 39% lo stesso vale per le obbligazioni e il 47% lo considera per le valute. Gli istituti sono divisi su se essere ribassisti (54% ) o rialzisti (46%) sulle azioni. Al contempo, il 62% afferma che i tassi d'interesse rappresentano il rischio di portafoglio più elevato.
- Strategie d'investimento: Nonostante il numero di istituzionali che prevedono una recessione, pochi (8%) ritengono che i loro portafogli ne siano a prova. Nel complesso, l'allocazione azionaria enfatizza un orientamento verso il mercato domestico per la maggior parte dei soggetti. La strategia a reddito fisso abbraccia una visione più a lungo termine e il 62% sta estendendo la duration. Per quanto riguarda gli alternativi, i private asset continuano a ricevere la massima attenzione: il 45% di coloro che investono dichiara che aggiungerà titoli di private debt, mentre un altro 39% aggiungerà private equity.
Tutto ciò giunge alla fine di un anno caratterizzato da un'esplosione tecnologica, in cui l'intelligenza artificiale è passata dalla fantascienza alle app di chatbot che girano sui telefoni cellulari. Nell'esprimere le loro opinioni sulle implicazioni dell'IA, gli investitori istituzionali la descrivono più come il film Moneyball (50%) che come Terminator (6%), affermando che si tratta solo di un nuovo strumento per l'analisi dei dati piuttosto che di una chiave che apre la porta a un futuro distopico. Ma proprio in questo anno di incertezza, il 35% definisce l'IA nei termini del film War Games, temendo che un hacker possa scatenare disordini geopolitici, economici o sociali. Proprio il tipo di rischio economico di cui ci si preoccupa nel 2024.
A ben vedere, la preoccupazione potrebbe essere maggiore di quella che traspare dal film, visto che più di uno su tre (38%) teme che l'intelligenza artificiale rappresenti una minaccia esistenziale per la civiltà così come la conosciamo. Un'altra ragione per sentirsi meno sicuri dell'anno che ci aspetta.
1 Natixis Investment Managers, Global Survey of Institutional Investors condotta da CoreData Research nell'ottobre e novembre 2022. L'indagine ha coinvolto 500 investitori istituzionali in 30 Paesi di Nord America, America Latina, Regno Unito, Europa continentale, Asia e Medio Oriente.
Se non diversamente indicato, i dati provengono da Natixis Investment Managers, Global Survey of Institutional Investors condotta da CoreData Research nei mesi di ottobre e novembre 2023.
I dati riportati rappresentano l'opinione degli intervistati e possono cambiare in base alle condizioni di mercato e di altro tipo. Non devono essere interpretati come consigli di investimento.
Questo materiale è fornito solo a scopo informativo e non deve essere interpretato come una consulenza sugli investimenti. Le opinioni e i pareri espressi sono aggiornati al dicembre 2023 e possono cambiare in base alle condizioni di mercato e di altro tipo. Non è possibile garantire che gli sviluppi si verifichino come previsto e i risultati effettivi possono variare.
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