Italia – 29
L'Italia si classifica al 29° posto nel GRI di quest'anno, guadagnando due posizioni rispetto all'anno scorso nonostante un punteggio complessivo invariato. Le aree più forti per l'Italia sono la Salute (22°) e la Qualità della Vita (24°), sebbene entrambe abbiano registrato un piccolo passo indietro rispetto alle posizioni dell'anno scorso. Nel frattempo, l'incremento più significativo si verifica nel Benessere Materiale, dove l'Italia guadagna cinque posizioni, arrivando al 27°. Le Finanze, dove il paese si classifica 40° per il terzo anno consecutivo, rimangono un punto debole.
Il progresso dell'Italia nel sottoindice del Benessere Materiale deriva principalmente da un punteggio più alto in disoccupazione, dove passa dal 33° al 27°. Tuttavia, il miglioramento del sottoindice principale nasconde alcune sfide in corso, poiché una popolazione che invecchia riduce la forza lavoro, e l'aumento della disoccupazione giovanile e l'emigrazione minacciano la crescita economica a lungo termine.
In altre aree, l'Italia rimane sopra la media tra i paesi del GRI in termini di reddito pro capite (19°) e registra un leggero miglioramento quest'anno nell'uguaglianza dei redditi, salendo di due posizioni al 26° posto.
Nel sottoindice della Salute, l'Italia rimane nella top 25 ma perde una posizione nel ranking, scendendo al 22° posto quest'anno. Il punto forte è l'aspettativa di vita, con l'Italia che guadagna tre posizioni nel ranking, arrivando all'ottavo posto mentre gli effetti della pandemia di COVID-19 continuano a diminuire. In altre aree, l'Italia guadagna una posizione nella spesa sanitaria assicurata, salendo al 28° posto con lo stesso punteggio, ma scivola di un posto al 23° nella spesa sanitaria pro capite.
L'Italia si classifica al 24° posto nel sottoindice della Qualità della Vita, perdendo tre posizioni rispetto all'anno scorso. I migliori risultati si ottengono nell'acqua e nei servizi igienici, dove l'Italia si posiziona nella top ten (nono posto), e nei fattori ambientali dove si trova nella top 20 (19°). Altri fattori, inclusa la qualità dell'aria (29°) e la biodiversità e habitat (26°), registrano significativi cali nei punteggi. Nel frattempo, la felicità guadagna una posizione, arrivando al 29° posto, nonostante il paese registri un punteggio leggermente inferiore.
Il sottoindice delle Finanze, in cui l'Italia si classifica nuovamente al 40°, continua a presentare la sfida più grande. La pressione fiscale (42°), l'indebitamento del governo (41°) e la dipendenza dagli anziani (41°) si collocano nuovamente tra i cinque più bassi del GRI, poiché una popolazione che invecchia continua a esercitare pressione sulle finanze pubbliche. Sebbene potrebbero essere necessari aumenti delle tasse per ridurre il debito pubblico, potrebbero anche alimentare l'emigrazione tra i giovani. Questo crea potenzialmente una situazione di catch-22 per quanto riguarda il rafforzamento delle finanze del paese e la riduzione del rapporto di dipendenza dagli anziani. Più positivamente, l'Italia si classifica al primo posto per l'inflazione e mantiene la sua posizione nella top 20 per i tassi di interesse, dove si classifica al 17°.