Dopo un inizio d’anno brillante, i mercati azionari internazionali si sono indeboliti nel corso del 2018, in un contesto di maggiore instabilità di mercato e di tensioni sul fronte commerciale. Tuttavia, siamo ancora convinti delle nostre valutazioni societarie, e riteniamo che le opportunità d’investimento offerte da questa asset class rimangano particolarmente interessanti.

Il ritorno dell’instabilità di mercato
Il Chicago Board Options Exchange Volatility Index® (o VIX),1 un indicatore comune dell’instabilità del mercato, ha registrato un forte rialzo nel mese di febbraio. Hanno contribuito a tale mutamento del contesto di mercato ogni sorta di fattori macro/geopolitici. Un aspetto da sottolineare è che i mercati sono stati insolitamente tranquilli per gran parte dei due anni precedenti, ad eccezione dell’impennata della volatilità causata dalla Brexit nell’estate del 2016. A parte ciò, i mercati sono stati forse eccessivamente tranquilli troppo a lungo.

Nei primi mesi dell’anno i media hanno riportato in continuazione notizie sui test di missili balistici intercontinentali, potenzialmente armabili con testate nucleari, effettuati dalla Corea del Nord. Con il trascorrere dei mesi, è stata messa in questione anche la fiducia nella ripresa dell'economia europea. In seguito è giunta l’instabilità politica in Italia, sulla scia di elezioni senza un chiaro vincitore, che dopo mesi di trattative hanno condotto alla formazione di un governo dai toni in parte antieuropeisti. Le dichiarazioni attorno alla formazione del nuovo governo hanno messo in allarme i mercati europei e influenzato l’andamento della moneta unica, con un forte impatto negativo sulle quotazioni delle società di servizi finanziari esposte all’Italia.

Nonostante le dichiarazioni dei politici italiani, non riteniamo che il crollo dei prezzi dei titoli finanziari di alta qualità sia giustificato o associato ad un analogo calo del valore aziendale. L’Italia non si è mai distinta per la sua stabilità politica, considerando che dal 1945 ad oggi si sono succeduti 66 diversi governi. Come spesso accade durante i periodi di instabilità di mercato, i ribassi dei prezzi azionari incoerenti con le variazioni del valore aziendale possono creare un divario di valutazione da cui trarre vantaggio.

Delle dispute commerciali, dei disaccordi e delle “guerre”
Un altro fattore che sta influendo negativamente sulla performance a breve termine dei mercati azionari internazionali è la minaccia da parte di Washington di introdurre dazi ed altre barriere per correggere un sistema commerciale globale che, secondo l’Amministrazione Trump, penalizza gli Stati Uniti.

Tali minacce e, in una certa misura, l’effettiva introduzione di dazi sulle importazioni di alcuni metalli, hanno indotto altri paesi ad implementare misure ritorsive, causando turbolenze nell'ambito del commercio globale. Ho spiegato in passato, e sono tuttora profondamente convinto, che ogni restrizione volta a limitare il libero movimento di beni, servizi e capitali fra gli Stati sovrani ha un impatto negativo sulla crescita economica globale. L’obiettivo dell’approccio aggressivo adottato dagli Stati Uniti è “garantire parità di condizioni” e, auspicabilmente, tale sarà il risultato finale. Tuttavia, se questo obiettivo non sarà raggiunto o se dovesse scatenarsi una guerra commerciale globale e persistente, la crescita ne subirà probabilmente l’impatto negativo, così come gli utili di molte società e dei loro investitori.

Uno dei comparti più penalizzati dal forte ribasso dei prezzi azionari è stato il settore automobilistico europeo. Nonostante alcuni fattori positivi, come la recente debolezza della moneta unica e i minori dazi cinesi sulle auto importate dall’Europa, la recente minaccia da parte di Trump di introdurre dazi sulle auto tedesche esportate negli Stati Uniti e quella cinese di applicare dazi alle importazioni di auto a marchio tedesco ma prodotte negli Stati Uniti hanno pesato sulle quotazioni azionarie delle case automobilistiche europee. Inoltre, la minaccia di applicare dazi sui prodotti agricoli statunitensi ha penalizzato i produttori di attrezzature per il settore agricolo. È evidente che, qualora i dazi siano effettivamente introdotti e permangano nel lungo periodo, il valore intrinseco di tali società si ridurrà. Tuttavia, è bene ricordare che il libero scambio non è “a somma zero”, ed è difficile immaginare che le parti non siano in grado di trovare un modo per superare le divergenze, con vantaggi per tutti i soggetti coinvolti.

Individuare opportunità nei mercati azionari internazionali
Nonostante il clima di forte incertezza geopolitica, sono ancora convinto che l’attuale contesto offra opportunità interessanti per gli investitori in titoli azionari internazionali. Ritengo improbabile un’uscita dell’Italia dall’Eurozona (e dall’UEM), alla luce degli elevati livelli di debito pubblico e di ciò che un’eventuale uscita potrebbe comportare per il paese a livello di tassi di interesse e pagamenti. Pur non potendo escludere che una guerra commerciale perduri nel tempo, lo ritengo improbabile, poiché un tale evento danneggerebbe di fatto gli interessi nazionali di tutti i soggetti coinvolti.

I movimenti dei prezzi azionari non sono sempre positivi, ma i periodi di volatilità e la debolezza dei mercati azionari nel breve periodo possono offrire nuove opportunità agli investitori, in particolare quando le variazioni dei prezzi non riflettono cambiamenti del valore aziendale.
1 Il CBOE Volatility Index (VIX) misura la volatilità implicita dell’Indice S&P 500®. Il VIX è espresso in punti percentuali e rappresenta l’intervallo atteso di oscillazione dell’Indice S&P 500 nei prossimi 12 mesi. Ad esempio, un VIX pari a 15 rappresenta una variazione annualizzata attesa inferiore al 15%, al rialzo o al ribasso.

Questo materiale è fornito solo a scopo informativo e non deve essere interpretato come un consiglio di investimento. Le opinioni espresse sopra possono cambiare in base al mercato e ad altre condizioni. Non ci può essere alcuna garanzia che gli sviluppi si realizzeranno come previsto.

Tutti gli investimenti comportano rischi, incluso il rischio di perdita. Non vi è alcuna garanzia che qualsiasi investimento soddisfi i propri obiettivi di performance o che si evitino perdite. La capacità di un investimento gestito attivamente di raggiungere il suo obiettivo dipenderà dall'efficacia del gestore del portafoglio.