“Di gran lunga, il più grande pericolo dell'Intelligenza Artificiale è che le persone concludano troppo presto di averla compresa" ammoniva tempo fa Eliezer Yudkowsky, informatico e scrittore statunitense.1

L'intelligenza artificiale (AI) accende gli entusiasmi di chiunque. Grazie al successo di innumerevoli film di fantascienza, evoca immagini futuristiche di robot e computer intelligenti, in grado di pensare e parlare come gli esseri umani.

Alcuni degli scenari futuri più distopici delineati dall'AI hanno acquisito ancora più forza a maggio 2023, quando Geoffrey Hinton, spesso citato tra i padri dell'AI, ha annunciato le proprie dimissioni da Google. In particolare, Hinton ha messo in guardia sui crescenti pericoli insiti nell'evoluzione di questo settore e ha dichiarato: "Sono giunto alla conclusione che il tipo di intelligenza che stiamo sviluppando sia molto diverso dalla nostra intelligenza naturale".2

L'AI è di certo un argomento molto discusso ed è chiaro che dobbiamo ancora scoprirne molti aspetti, concentrandoci in particolare sulla prospettiva sempre più consistente di arrivare a un'intelligenza artificiale generale (AGI).

Nel 2023, l'AGI è sempre più utilizzata nella vita quotidiana. É incorporata nelle nostre ricerche su Internet, nelle auto elettriche e negli assistenti vocali come Alexa e Siri. Si tratta certamente di un'intelligenza di tipo artificiale, seppure molto diversa da quella che, in passato, ci saremmo aspettati dai cosiddetti computer intelligenti. Ed è anche molto distante, per esempio, dal supercomputer HAL che abbiamo conosciuto in "2001, Odissea nello spazio", il capolavoro del 1968 di Stanley Kubrick.

Se si cerca "AGI", nota anche con il nome di "Strong AI”, IA forte, si scopre che si tratta essenzialmente della prossima evoluzione dell'Intelligenza Artificiale, che si avvicina ancora di più al concetto che ci siamo fatti di questa tecnologia attraverso film iconici come Blade Runner e Terminator. 

Alcuni sistemi di AI sono già in grado di inglobare quantità enormi di dati. L'AGI si differenzia perché è anche capace di capire i dati. Per il momento, è ancora una forma teorica di AI che possiede abilità cognitive simili a quelle dell'uomo, quali la capacità di imparare, ragionare, risolvere problemi e comunicare attraverso un linguaggio naturale.

In pratica, si tratta di una forma di AI in grado di pensare e, soprattutto, di imparare come gli esseri umani.
A meno che non siate stati in letargo da Natale del 2022, vi sarete certamente imbattuti in ChatGPT, un chatbot sviluppato da OpenAI, una società di San Francisco impegnata in attività di ricerca nel campo dell'AI. A differenza dell'AGI, ChatGPT è un esempio di AI "generativa", in grado cioè di eseguire solo i compiti per cui è programmata.

Le tecnologie di AI conversazionale (come ChatGPT o BARD di Google) riescono ad analizzare un'enorme mole di dati. É comprensibile che questo software abbia suscitato grande clamore, e una certa apprensione, per la capacità di creare contenuto partendo da istruzioni semplici.

Gli si può chiedere di creare piani industriali, ricette, perfino canzoni e poesie. E lo fa con un tale livello di autenticità e qualità che qualcuno non nota nemmeno che quelle creazioni non sono altro che il prodotto di un'attività di calcolo.

ChatGPT si basa sul "deep learning". In pratica, questa tecnologia setaccia miliardi di byte di dati per rispondere alle richieste che le vengono rivolte. Per esempio, se le si chiede di creare una ricetta di torta vegana, passa al setaccio tutte le ricette vegane e le ricette di torta disponibili sulla Rete. Poi unisce i puntini e crea una soluzione sulla scorta della ricerca effettuata.

La tappa successiva suscita grandi discussioni: quando unisce i puntini e crea una soluzione, questa tecnologia capisce veramente la richiesta che le è stata rivolta? Oppure è solo una forma di calcolo ipersofisticata?

I detrattori puntano il dito sul fatto che ChatGPT continui tuttora a dare risposte assurde e non riesca ad afferrare ciò che le viene richiesto. Questo elemento rivela la sua fondamentale incapacità di capire e, in qualche modo, la sua mancanza di buonsenso. E il buonsenso è cruciale per l'intelligenza a cui siamo abituati, come sostenuto dall'informatico americano Marvin Minsky,3 anche se questa critica apre potenzialmente quello spiraglio di cui l'AI ha bisogno.

"Un'informatica che risponda alle regole del buonsenso deve avere vari modi per rappresentare la conoscenza" precisa Minsky. “E' più difficile creare un computer-governante che un computer-giocatore di scacchi, perché un governante deve affrontare una varietà di situazioni ben più ampia.1

Tuttavia, l'AI si evolve rapidamente ed è chiaro che questa tecnologia stia progredendo a passi da gigante in un arco di tempo decisamente breve. É quindi arrivato il momento di pensare al ruolo che potrebbe avere nei nostri portafogli.
Le società tecnologiche sono arrivate gradualmente a dominare i movimenti del mercato azionario. In teoria, l'AGI potrebbe conferire ancora più valore a queste società.

Il forte entusiasmo ha già fatto schizzare alle stelle le quotazioni che, in base alle previsioni, continueranno a salire. Studi recenti indicano che il mercato mondiale dell'AI salirà da 387,4 miliardi di dollari nel 2022 a 1.400 miliardi di dollari nel 2029, fino a raggiungere un tasso di crescita annuo medio del 20,1%.4

Alcuni si spingono oltre: per esempio, a marzo 2023, gli strategist di Bank of America hanno dichiarato che l'AI era arrivata alle soglie del "momento iPhone" e stava quindi per cambiare il mondo per sempre. Secondo la loro analisi, l'impatto prodotto dall'esplosione di questa tecnologia sull'economia mondiale potrebbe raggiungere 15.700 miliardi di dollari entro il 2030.5

Se si assume ChatGPT come esempio realistico dell'ipotetica traiettoria dell'AGI rispetto alla situazione attuale, si rileva che questo chatbot ha già fatto aumentare il valore dell'azienda. Il software è stato creato ed è di proprietà di OpenAI; questa società, fondata sette anni fa con un finanziamento di partenza di 1 miliardo di dollari, potrebbe raggiungere presto il valore di 29 miliardi di dollari.6

Nel frattempo, in un esperimento condotto da finder.com, sito di comparazione specializzato in finanza personale, gli analisti hanno chiesto a ChatGPT di creare un fondo teorico composto di più di 30 titoli, attenendosi a una serie di criteri d'investimento applicati da fondi di grande successo. A otto settimane dalla creazione, quel portafoglio di 38 titoli era salito del 4,9%, rispetto a una flessione media dello 0,8% per i 10 fondi più importanti presenti sulla piattaforma britannica Interactive Investor.7

ChatGPT sarebbe in grado di gestire un portafoglio finanziario meglio di un essere umano? "Essendo un modello di linguaggio basato sull'AI, riesco a elaborare e analizzare ingenti quantità di dati in modo rapido ed efficiente" ha risposto. "Posso anche formulare raccomandazioni in base ai dati storici e agli andamenti di mercato.

Ci sono invece alcuni limiti in ciò che posso fare nella gestione di un portafoglio finanziario. Posso analizzare dati e fornire spunti di approfondimento, ma non ho emozioni né inclinazioni personali che potrebbero influenzare le decisioni d'investimento. Inoltre, non sono in grado di prendere in considerazione fattori esterni come, per esempio, eventi di portata globale, modifiche normative o notizie inaspettate che potrebbero ripercuotersi sui mercati.

Inoltre, l'investimento richiede un grado di giudizio e di intuizione difficilmente riproducibile in un sistema di AI. Gli investitori umani possono tenere conto di fattori soggettivi, quali la cultura o la missione generale dell'azienda, che potrebbero non essere rispecchiati nei dati quantitativi.

Perciò, mentre l'AI può certamente fornire spunti e raccomandazioni utili per gestire un portafoglio d'investimento, esistono ancora limiti in ciò che può fare. Il modo migliore per gestire un portafoglio finanziario potrebbe essere un approccio ibrido che coniughi i punti di forza dell'AI con il giudizio e l'intuizione umana".
Senza dubbio gli investitori guardano con entusiasmo all'idea di poter sfruttare i progressi dell'AGI che sembrano ormai imminenti.  Microsoft ha già confermato un investimento plurimiliardario in OpenAI, dell'ordine di 10 miliardi di dollari.

Le ripercussioni di questa tecnologia sugli investimenti sono però molto vaste e vanno al di là degli effetti a livello delle start-up. Potrebbero influire, per esempio, sulla domanda di microchip, componenti di base per l'hardware, e sul modo in cui i marchi di consumo utilizzano questi sistemi.

In effetti, i sistemi informatici in grado di pensare come un essere umano potrebbero comportare la soppressione di lavori particolarmente costosi. Ipoteticamente, costruttori di supercar come Laborghini o Ferrari potrebbero risparmiare milioni utilizzando un software, anziché squadre di progettisti, per creare i nuovi modelli.

Per il momento, però, siamo ancora al livello di una grande infatuazione, perché l'AGI deve ancora essere perfezionata e non si sa quale sarà la sua forma definitiva. Alcuni investitori sono comprensibilmente esitanti. In una tavola rotonda svoltasi nel quadro della Joint Multi-Conference on Human Level Artificial Intelligence, il venture capitalist Tak Lo ha dichiarato: “Da intellettuale, l'AI generale mi piace molto; da investitore, non troppo, direi". E non è il solo a pensarla così.

In una recente dichiarazione al Financial Times,9 il venture capitalist Gordon Ritter si è mostrato abbastanza riluttante. “Pensando a ciò che potrebbe succedere, a tutti brillano gli occhi: c'è una consistente corrente [di opinione] che ritiene che l'AI potrà fare tutto. Noi stiamo andando controcorrente".

Gli investimenti in tecnologia sono costellati di fallimenti eccellenti ed è naturale che alcuni investitori guarderanno con circospezione le valutazioni di alcuni titoli. Tra l'altro, sussistono tuttora problematiche tecniche molto reali, e costose, da superare.

Basti pensare, per esempio, al superamento delle differenze di architettura e di vantaggio competitivo tra i diversi insiemi di dati, che si differenziano anche per dimensioni e qualità. Comunque, rimane da risolvere il problema di costruire qualche cosa che vada al di là di verticali di mercato molto specifici e ristretti e che sia anche capace di imparare e pensare liberamente.
La sentenza non è ancora stata emessa. Oltre alle tradizionali preoccupazioni per i posti di lavoro che potrebbero scomparire a causa della tecnologia, bisogna aggiungere che, in teoria, potrebbe esserci un rischio anche per il lavoro specializzato e non solo per le mansioni più ripetitive e faticose.

Gli algoritmi hanno già dato un prezioso contributo all'automatizzazione degli investimenti, permettendo ad alcuni operatori di eseguire operazioni e intere strategie immediatamente dopo avere acquisito l'analisi di dati significativi. Prosegue inoltre lo sviluppo di nuove applicazioni basate sull'AI che potrebbero consentire un'analisi ancora più approfondita dei dati finanziari e, per ironia della sorte, del comportamento umano, con ricadute positive sui mercati.

La domanda cruciale è, dunque, se l'AI potrà presto sostituire le decisioni umane a valle di questo processo e avere la capacità di replicare quell'elemento di giudizio. Alla luce delle critiche autorevoli rivolte alle gestioni attive e dei dati che ne dimostrano, in molti casi, una performance inferiore rispetto alle gestioni passive, non ci sono basi per affermare che un computer non riuscirebbe a fare meglio.

E ancora: l'AGI potrebbe gestire una società meglio di un CEO umano? Un CEO computer sarebbe più spietato al momento di decidere di tagliare posti di lavoro? Da qui sorgono ulteriori domande, di carattere più filosofico. Quanto si può creare con la sola AGI? Sono necessarie altre facoltà tipiche dell'essere umano, come l'empatia10 e altre emozioni?

La comprensione delle emozioni umane rappresenta già una forma di dati che vengono elaborati mediante sistemi capaci di analizzare all'istante il volto e il comportamento della persona per dedurne lo stato mentale. Per esempio, Hume AI sta sviluppando strumenti che misurano le emozioni basandosi solamente sulle espressioni verbali, del volto e vocali.7

Nel frattempo, Affectiva ha creato una tecnologia in grado di individuare le emozioni a partire da frammenti audio di soli 1,2 secondi.7 La verifica dell'efficacia di queste applicazioni in ambito sanitario è già in corso.7

Ma un computer può diventare senziente? Su questo punto il dibattito si fa più incerto e chiama in causa anche considerazioni di ordine etico e filosofico. Nel 2021, un ingegnere di Google che stava testando un chatbot di AI ebbe grande eco sulla stampa dichiarando che il sistema era diventato senziente. Nelle interazioni, era in grado di conversare, scambiare battute e fare amicizia.11

Ma non tutti ne erano pienamente convinti. Michael Wooldridge, professore di informatica presso la Oxford University, analizzò i dati e osservò che, nonostante l'impressionante realismo delle interazioni, si trattava essenzialmente dell'AI già in uso. "Non c'è facoltà senziente" affermò Wooldridge. “Non c'è riflessività, né consapevolezza di sé”.8

Le potenzialità dell'AI, sul piano degli esiti sia positivi che negativi, continuano a catturare la nostra immaginazione. Le ricerche pionieristiche di Hinton sulle reti neurali e il deep learning hanno magari aperto la strada a sistemi come ChatGPT, ma i ripetuti avvertimenti lanciati nel tempo dallo scienziato sono condivisi da molti nel settore.

In effetti, una lettera aperta firmata da centinaia di rappresentanti di spicco del mondo della tecnologia, incluso Elon Musk, ha invitato i principali laboratori mondiali di AI a sospendere per sei mesi l'addestramento dei nuovi sistemi superpotenti, affermando che i recenti progressi dell'AI presentano "profondi rischi per la società e l'umanità".12

Nonostante questa pausa, la marcia dell'AI è incessante e apparentemente inevitabile: il suo progresso non si fermerà. Pur essendo forse ancora distanti dallo scenario dell'AGI descritto dalla fantascienza, questa tecnologia continua ad evolvere e a migliorare. Si producono così conseguenze interessanti nei portafogli, che aprono agli investitori innumerevoli porte per accedere a questa opportunità proprio attraverso i portafogli.

ll confronto tra diversi modi di pensare genera grandi idee. E le idee portano opportunità.

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GLOSSARIO
  • Intelligenza artificiale (AI): Per intelligenza artificiale s'intende la simulazione dei processi intellettivi umani da parte di macchine, soprattutto computer. Tra le applicazioni specifiche dell'AI vi sono i sistemi esperti, l'elaborazione del linguaggio naturale (NLP), il riconoscimento vocale e l'elaborazione elettronica di immagini.
  •  Intelligenza artificiale generale (AGI) - Detta anche “strong AI”, AI forte, per AGI s'intende l'abilità ipotetica di un agente intelligente di comprendere o apprendere qualsiasi compito intellettuale che un essere umano può svolgere. É l'obiettivo primario di un filone di ricerca sull'AI e argomento ricorrente negli studi di fantascienza e di futuro.
  • Chatbot – Abbreviazione di "chatterbot"; si tratta di programmi informatici che simulano la conversazione umana attraverso comandi vocali o chat di testo, o entrambi.
  • Deep learning – Chiamato anche "reti neurali profonde", il deep learning fa parte di una famiglia più vasta di metodi di "apprendimento automatico" basati sull'apprendimento di rappresentazioni di dati anziché su algoritmi associati a task specifici. Le reti neurali sono costituite da una serie di algoritmi che tentano di riconoscere le relazioni che sottendono un insieme di dati attraverso un processo che emula il funzionamento del cervello umano. Il deep learning analizza i dati attraverso molteplici strati di apprendimento (perciò è detto "deep", cioè profondo); questo processo può partire dall'apprendimento di concetti più semplici, per poi combinarli allo scopo di apprendere concetti più complessi e astratti. 
  • AI generativa – Diventata famosa grazie a chatbot generatori di testo come ChatGPT, l'AI generativa è una tecnologia conversazionale in grado di analizzare enormi quantità di dati. Riesce però a svolgere soltanto le attività per cui è programmata, caratteristica che la differenzia dall'AGI. Tuttavia, grazie all'immediata accessibilità, l'AI generativa si distingue da tutte le forme precedenti di AI. Per interagire o valorizzare questa forma di AI, non serve essere laureati in machine learning; può essere infatti usata da chiunque sia in grado di porre domande. L'AI generativa consente di abilitare capacità in un ampio spettro di contenuti, quali immagini, video, audio e codici informatici. In ambito aziendale può inoltre svolgere funzioni quali catalogazione, modifica di testi, riassunti, risposta a domande e redazione di nuovi contenuti.
  • Apprendimento automatico (Machine Learning– Branca dell'AI che permette ai sistemi informatici di apprendere direttamente da esempi, dati ed esperienza. Sempre più usato nell'elaborazione dei "big data", l'apprendimento automatico prevede che un programma possa apprendere e adattarsi a nuovi dati senza intervento umano; in particolare, tiene aggiornati gli algoritmi incorporati nel sistema, indipendentemente dai cambiamenti che intervengono nel mondo circostante. 
  • Elaborazione del linguaggio naturale (NLP) - Campo disciplinare che abbraccia l'informatica, l'ingegneria dell'informazione e l'AI e si concentra sulle interazioni tra computer e linguaggi umani (naturali) e, in particolare, su come programmare i computer per elaborare e analizzare grandi quantità di dati relativi al linguaggio naturale. È uno degli strumenti usati nell'assistente vocale Siri. I sistemi NLP sono progettati per permettere ai computer di capire il discorso umano, sia scritto che orale. I primi modelli, basati su un approccio a regole e grammatica, non riuscivano a garantire prestazioni soddisfacenti in presenza di parole non contenute nel dizionario o di errori di ortografia.
1 Fonte: https://www.goodreads.com/quotes/1228197-by-far-the-greatest-danger-of-artificial-intelligence-is-that
2 Fonte: https://www.bbc.com/news/world-us-canada-65452940
3 Fonte: cerebromente.org.br/n07/opiniao/minsky/minsky_i.htm
4 Fonte: www.statista.com/statistics/1365145/artificial-intelligence-market-size/
5 Fonte: https://www.businessinsider.in/stock-market/news/artificial-intelligence-is-on-the-brink-of-an-iphone-moment-and-can-boost-the-world-economy-by-15-7-trillion-in-7-years-bank-of-america-says/articleshow/98340748.cms
6 Fonte: https://www.wsj.com/articles/chatgpt-creator-openai-is-in-talks-for-tender-offer-that-would-value-it-at-29-billion-11672949279
7 Fonte: www.igniteseurope.com/c/4048004/523194/chatgpt_powered_strategy_outperforms_leading_funds?referrer_module=sideBarHeadlines&module_order=4
8 Fonte: https://futurism.com/artificial-general-intelligence-governments-invest
9 Fonte: https://www.ft.com/content/5671094e-6b09-43a2-9a11-7bc19f382793
10 Fonte: https://www.wired.co.uk/article/empathy-artificial-intelligence
11 Fonte: https://www.theguardian.com/technology/2022/aug/14/can-artificial-intelligence-ever-be-sentient-googles-new-ai-program-is-raising-questions
12 Fonte: https://time.com/6266679/musk-ai-open-letter/

Questo materiale è fornito solo a scopo informativo e non deve essere interpretato come una consulenza sugli investimenti. Le opinioni espresse in questo articolo alla data indicata sono soggette a modifiche e non vi è alcuna garanzia che si verifichino gli sviluppi previsti in questo articolo.