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Mettiamo le macchine al lavoro
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Se disponiamo di un sistema IA che impara un nuovo compito, questo può essere condiviso e beneficiare tutti gli altri sistemi IA e robot attraverso il cloud e la connettività.
I robot ci ruberanno tutto il lavoro in futuro?
Ritengo che si tenda a sopravvalutare ciò che i robot potranno fare nel breve termine e, probabilmente, a sottovalutare ciò che potranno fare nel lungo termine.
I robot hanno ampliato a dismisura la portata dei compiti fisici che eseguono e hanno anche iniziato a svolgere attività con un crescente contenuto cognitivo. La progressione avanza a un ritmo sostenibile e non avrà un andamento lineare, ma porterà a una crescita esponenziale.
È anche presente un effetto rete. Infatti, se disponiamo di un sistema IA che impara un nuovo compito, questo può essere condiviso e beneficiare tutti gli altri sistemi IA e robot attraverso il cloud e la connettività. Le prestazioni che un robot può realizzare in otto ore possono improvvisamente essere ottenute in un'ora da otto robot diversi.
La vera questione, secondo me, è che cosa farà l'uomo con tutti questi dispositivi. E molto dipenderà da ciò che faremo, collettivamente, come genere umano. I robot sono abilissimi in alcuni compiti, mentre l'uomo è abilissimo in altri. Per me, il futuro non si giocherà sulla dicotomia 'uomo contro macchina', ma sulla contrapposizione 'uomo con macchina contro uomo senza macchina'.
Sul fascino dell’investimento in IA e Robotica…
Per prima cosa va detto che si tratta di un argomento stimolante e accessibile, che fa parte del nostro inconscio collettivo: tutti hanno visto film di fantascienza o letto libri che parlano di robot che conquistano il mondo. C'è quindi molta curiosità intorno al tema e al suo significato.
In secondo luogo, grazie al numero crescente di dispositivi connessi, oggi sono disponibili enormi volumi di dati, a cui si affianca il progresso dirompente della potenza di calcolo necessaria per gestirli, esemplificato dalla Legge di Moore.
Non va dimenticato che i costi di queste tecnologie stanno scendendo notevolmente. E quando si verifica questa combinazione di progressi tecnologici e di riduzione dei costi, si arriva alla svolta, soprattutto nel caso di una tecnologia versatile, applicabile a molte industrie e settori diversi.
Sul futuro della sanità…
Un ambito molto interessante è quello della salute, che abbina due caratteristiche irrinunciabili: un mercato accessibile già cospicuo di circa 80 miliardi di USD all'anno e un tasso di crescita medio annuo atteso del 35% nei prossimi cinque anni.
In questo segmento troviamo, per esempio, i robot chirurgici, oggi impiegati in un numero sempre maggiore di interventi. Alcune delle società che operano in questo spazio sono particolarmente appetibili perché, oltre a vendere robot, possono contare su ricavi ricorrenti, quindi visibili, perché basati sulla manutenzione e sulla vendita regolare di strumentazioni.
È però l'area della 'diagnosi intelligente' a presentare un potenziale particolarmente significativo. Queste società, che attingono ai grandi volumi di dati di cui oggi dispongono, possono addestrare gli algoritmi su milioni di radiografie, risonanze magnetiche o TAC per arrivare a diagnosticare correttamente la patologia di un paziente, molto prima e in modo molto più preciso di quanto riuscirebbe a fare un medico o un radiologo in carne e ossa. È in questo ambito che scorgiamo un notevole margine di crescita e un mercato significativo e chiaramente accessibile.
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