Scenario Macro
A giugno la crescita ha continuato a reggere, ma la divergenza dei dati economici ha accelerato, con la spesa per i servizi che ha contribuito a compensare la contrazione della produzione manifatturiera. L'inflazione globale ha continuato a diminuire, le pressioni sull'inflazione di fondo sono rimaste costanti e i mercati del lavoro sono rimasti solidi. Le principali banche centrali si sono impegnate in un ulteriore inasprimento, ad eccezione della PBoC che ha tagliato i tassi perché l'economia cinese continuava a deludere.

Nonostante il forte aumento del tasso sui Fed funds, la crescita del PIL statunitense nel primo trimestre del 23 è stata rivista al rialzo e ha registrato un aumento del 2,0% su base annua, ben al di sopra della precedente stima dell'1,3%, in gran parte trainata dalla vivace spesa per i consumi, aumentata del 4,2% QoQ (SAAR). Tuttavia, sia il PMI manifatturiero che l'ISM sono scesi in territorio di contrazione, mentre quello dei servizi si è raffreddato ma è rimasto in territorio espansivo. Anche il sentimento del mercato immobiliare è migliorato, nonostante gli elevati tassi di interesse sui mutui, e il mercato del lavoro è rimasto forte e rigido. La Fed ha sospeso i rialzi dei tassi per la prima volta in 15 mesi, lasciando il range dei tassi target al 5-5,25%, ma il dot plot aggiornato mostra almeno altri due rialzi di 25 pb prima della fine dell'anno.

Le indagini congiunturali per l'area euro e il Regno Unito hanno continuato ad attenuarsi a giugno, ma si sono mantenute in territorio espansivo. L'area dell'euro è entrata in recessione tecnica nel 1° trimestre del 23, secondo i dati del PIL rivisti al ribasso, mentre i dati mensili del PIL del Regno Unito hanno mostrato un lieve aumento (+0,2%) per il mese di aprile. Sebbene l'inflazione di fondo nell'area dell'euro sia aumentata di 0,1 punti percentuali al 5,4% a/a in giugno, l'inflazione complessiva è scesa al 5,5% a/a dal 6,1%. Nel Regno Unito l'inflazione è stata deludente, con un tasso nominale invariato all'8,7% a/a in maggio e un'inflazione di fondo in accelerazione al 7,1%, il valore più alto dal 1992. La BCE ha aumentato i tassi di +25 pb, portandoli al 3,0% - 3,5%, la BOE ha aumentato a sorpresa i tassi di 50 pb, portandoli al 5%, e la BNS li ha aumentati di 25 pb, portandoli all'1,75% (al suo primo rialzo da marzo). Sul fronte politico, Sunak e Biden hanno firmato la "Dichiarazione atlantica", che mira a incrementare il commercio e la cooperazione tra Regno Unito e Stati Uniti in aree strategiche, come i minerali e la difesa, tra le altre.

I dati economici cinesi pubblicati a giugno hanno segnalato che la ripresa si è arrestata a maggio, con un calo della produzione industriale del 3,5% su base annua. Il PMI manifatturiero NBS è rimasto debole a 49,0, mentre quello non manifatturiero è diminuito ma ha continuato a puntare verso l'espansione, a 53,2. A differenza delle altre principali banche centrali, la PBoC ha annunciato tagli di 10 pb a diversi dei suoi principali tassi di prestito per sostenere il settore edilizio.

Mercati Globali
I titoli azionari dei mercati sviluppati hanno registrato un'impennata a giugno, con l'MSCI World che è salito del 6,1%, grazie ai forti guadagni sia dei titoli growth che di quelli value, che sono saliti rispettivamente del 6,1% e del 6,0%. I titoli value europei hanno superato i titoli growth e i titoli growth statunitensi i titoli value. Anche i titoli azionari emergenti hanno registrato forti rendimenti, con un'impennata del 3,8% nel corso del mese, in gran parte trainata da Cina e Brasile. A giugno i rendimenti sovrani sono aumentati su tutte le scadenze, soprattutto nel segmento a breve termine, e gli spread creditizi si sono complessivamente ristretti. La volatilità implicita nel mercato dei Treasury USA, misurata dall'indice MOVE, è diminuita per tutto il mese, mentre la volatilità implicita nell'S&P500 è rimasta contenuta.

Il rendimento a 10 anni degli Stati Uniti è aumentato di 19 pb al 3,84%, mentre quello a 2 anni è salito di 49 pb al 4,86%, in quanto gli investitori hanno riprezzato le loro aspettative di rialzo dei tassi. Anche i rendimenti sovrani europei sono aumentati in tutte le regioni, con il rendimento tedesco a 10 anni salito di soli 11 pb al 2,42%, gli OAT di 8 pb al 2,95% e i Gilt di 25 pb al 4,38%. Fanno eccezione i BTP, che hanno registrato una leggera compressione del rendimento al 4,10%, con lo spread BTP-Bund che si è ristretto di 13 pb a 168 pb. Infine, la performance del credito è stata forte e guidata dalla compressione degli spread. L'EMD Local ha guidato la classifica con un rendimento del 2,6%, seguito dal debito EM high yield HC (+2,0%) e dal debito sovrano EM HC (+2,0%). Il debito high yield statunitense ed europeo è rimasto indietro rispetto al debito emergente, ma ha sovraperformato i suoi equivalenti investment grade.

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